Preghiera ad Iside
Tu, invero, santa e sempre pronta a venire in soccorso di tutti gli uomini,
sempre generosa nei confronti dei mortali, ai miseri in disgrazia accordi l’amore dolce della madre.
Neanche un giorno o una notte e neanche un solo momento, per quanto breve possa essere,
passa privo della tua benedizione,
senza che tu protegga gli uomini in terra e mare e offra la tua destra che offre soccorso,
allontanate le tempeste dell’esistenza,
grazie alla quale sciogli anche i lacci inestricabilmente aggrovigliati di ogni destino,
calmi le tempeste della fortuna e arresti i crudeli corsi degli Astri.
Gli Dei superstiti ti venerano,
gli inferi ti onorano,
tu fai ruotare la sfera del cielo,
illumini il sole,
governi il mondo e calchi il Tartaro.
Grazie a te le stelle diventano propizie,
grazie a te tornano le stagioni,
gli Dei si rallegrano e gli elementi sono tuoi schiavi.
Ad un tuo cenno soffiano i venti, le nubi danno nutrimento, i semi germogliano, i germogli crescono.
Gli uccelli che attraversano il cielo,
le fiere che si aggirano suoi monti,
i serpenti che si nascondono sul terreno,
i mostri che nuotano nel mare temono la tua maestà.
Ma le mie capacità sono troppo deboli per far riecheggiare le tue lodi,
né sono così ricco da poterti offrire dei sacrifici, né ho una così grande fecondia da poter dire quelle cose che provo per la tua maestà,
né sarebbero sufficienti mille bocche ed altrettante lingue,
né una concatenazione senza fine di un sermone instancabile.
Pertanto cercherò di fare soltanto quello che invero può fare uno che è devoto ma per il resto è povero:
contemplerò le tue sembianze divine e il tuo santissimo nume riposti nei più segreti recessi del mio cuore custodendoli in eterno”.
(APULEIO, Metamorphoses, XI, 25)
Incantesimo terapeutico dal papiro Ebers
Possa Iside guarirmi
come guarì suo figlio Horus
di tutti i dolori
inflittigli
da suo fratello Seth
quando uccise suo padre Osiride.
O Iside!
Grande incantatrice, guariscimi,
salvami da tutte le male cose del buio.
Dalle epidemie e dalle malattie mortali
e da infezioni di ogni genere che
mi balzino addosso,
come tu salvasti e liberasti tuo figlio Horus.
Perché sono passato attraverso il fuoco
e sono uscito dall’acqua;
Possa io non giungere mai al giorno
in cui dirò
”Non sono buono a niente, né degno di compassione”.
O Ra
che ha parlato per il tuo corpo,
O Osiride,
che prega per la tua manifestazione.
Ra parla per il corpo, Osiride prega per la manifestazione
liberami da ogni possibile male
da tutte le cose nocive del buio,
da epidemie e febbri mortali
di ogni genere
Iside:terzo Inno
O sovrana degli dei superbi,
Hermouthis, signora,
Iside, pura, sacratissima, potente, dal possente nome, dea.
Veneratissima conferitrice di buone cose.
A tutti gli uomini che sono giusti
Tu concedi grandi benedizioni: per possedere richezze,
Una vita che sia piacevole e serenissima felicità;
Guadagno materiale, buona fortuna e felice capacità di comprensione.
Tutti coloro che vivono esistenze di somma beatitudine, i migliori tra gli uomini:
Re portatori di scettro e colore che sono sovrani,
Se essi dipendono da te, governino fino a tarda età,
Lasciando lucenti e splendide ricchezze in abbondanza
Ai loro figli e ai figli dei figli, e agli uomini che vendono dopo.
Ma colui di cui la celeste regina ha fatto il più alto dei principi;
Regnante sull'Asia e sull'Europa,
Mantenendo la pare: per lui i raccolti crescono pesanti
Con tutti i generi di buone cose, arrecando frutto...
E quando vi siano guerre e massacro
Di innumerevoli moltitudini,
La tua forza e il divino potere
Annienta le moltitudini a lui contrarie;
Ma ai pochi che sono con lui ne viene coraggio.
Ascoltami, Agathetyche,
Quando rivolgo preghiera a te, signora,
Che tu abbia viaggiato fino alla Libia o al vento del sud,
O che tu abbia dimora nelle estreme regioni del vento del nord che sempredolcemente soffia
O che tu dimori nelle raffiche del vento dell'est da dove sorge il sole,
O che tu sia andata all'Olimpo dove dimorano gli dei olimpici,
O che tu sia nel cielo sovrastante, giudice tra gli dei immortali,
O che tu sia salita sul carro del sole che rapido corre,
Tu governi il mondo degli uomini,
Guardando dall'alto le molteplici azioni del perfido
E guardando dall'alto quelle del giusto.
Se tu sei presente anche qui, tu, testimone della virtù individuale,
Dilettandoti dei sacrifici, delle libagioni e delle offerte
Degli uomini che dimorano nel nome di Suchos, gli arsinoti,
Uomini di varie razze che tutti, anno per anno, sono presenti
Il ventesimo giorno del mese di Pachon e Thot, portando una decima per te
E per Anchoes e per Sokonopis, sacratissimi dei, al tuo banchetto.
O portatrice di preghiere, Iside nerovestita, la misericordiosa,
E voi grandi dei che condividete il tempio con lei,
mandami Paean, o guaritrice di ogni male.
Inno a Iside Rinvenuto a Nag Hammadi
Perché io sono la prima e l’ ultima
Io sono la venerata e la disprezzata,
Io sono la prostituta e la santa,
Io sono la sposa e la vergine,
Io sono la madre e la figlia,
Io sono le braccia di mia madre,
Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli,
Io sono la donna sposata e la nubile,
Io sono Colei che dà alla luce e Colei che non ha mai partorito,
Io sono la consolazione dei dolori del parto.
Io sono la sposa e lo sposo,
E fu il mio uomo che nutrì la mia fertilità,
Io sono la Madre di mio padre,
Io sono la sorella di mio marito,
Ed egli è il mio figliolo respinto.
Rispettatemi sempre,
Poiché io sono la Scandalosa e la Magnifica.
III- IV secolo avanti Cristo,
rinvenuto a Nag Hammadi, Egitto.