Possa Iside guarirmi
come guarì suo figlio Horus
di tutti i dolori
inflittigli
da suo fratello Seth
quando uccise suo padre Osiride.
O Iside!
Grande incantatrice, guariscimi,
salvami da tutte le male cose del buio:
Dalle epidemie e dalle malattie mortali
e da infezioni di ogni genere che
mi balzino addosso,
come tu salvasti e liberasti tuo figlio Horus.
Perché sono passato attraverso il fuoco
e sono uscito dall’acqua;
Possa io non giungere mai al giorno
in cui dirò
”Non sono buono a niente, né degno di compassione”.
O Ra
che ha parlato per il tuo corpo,
O Osiride,
che prega per la tua manifestazione.
Ra parla per il corpo, Osiride prega per la manifestazione
liberami da ogni possibile male
da tutte le cose nocive del buio,
da epidemie e febbri mortali
di ogni genere.
Incantesimo terapeutico
dal papiro Ebers
Hermouthis, signora,
Iside, pura, sacratissima, potente, dal possente nome, dea,
Veneratissima conferitrice di buone cose,
A tutti gli uomini che sono giusti
Tu concedi grandi benedizioni: per possedere ricchezze,
Una vita che sia piacevole e serenissima felicità:
Guadagno materiale, buona fortuna e felice capacità di comprensione.
Tutti coloro che vivono esistenze di somma beatitudine, i migliori tra gli uomini:
Re portatori di scettro e coloro che sono sovrani.
Se essi dipendono da te, governino fino a tarda età,
Lasciando lucenti e splendide ricchezza in abbondanza
Ai loro figli e ai figli dei figli, e agli uomini che vengono dopo,
Ma colui di cui la celeste regina ha fatto il più alto dei prìncipi,
Regnante sull'Asia e sull'Europa,
Mantenendo la pace: per lui i raccolti crescono pesanti
Con tutti i generi di buone cose, arrecando frutto...
E quando vi siano guerre e massacro
Di innumerevoli moltitudini,
La tua forza e il divino potere
Annienta le moltitudini a lui contrarie;
Ma ai pochi che sono con lui ne viene coraggio.
Ascoltami, Agathetyche,
Quando rivolgo preghiere a te, signora,
Che tu abbia viaggiato fino alla Libia o al vento del sud,
O che tu abbia dimora nelle estreme regioni del vento del nord
che sempre dolcemente soffia.
O che tu dimori nelle raffiche del vento dell'est da dove sorge il sole,
O che tu sia andata all'Olimpo dove dimorano gli dei olimpici,
O che tu sia nel cielo sovrastante, giudice tra gli dei immortali,
O che tu sia salita sul carro del sole che rapido corre,
Tu governi il mondo degli uomini,
Guardando dall'alto le molteplici azioni del perfido
E guardando dall'alto quelle del giusto.
Se tu sei presente anche qui, tu, testimone della virtù individuale,
Dilettandoti dei sacrifici, delle libagioni e delle offerte
Degli uomini che dimorano nel nome di Suchos, gli arsinoiti.
Uomini di varie razze che tutti, anno per anno, sono presenti
II ventesimo giorno del mese di Pachon e Thot, portando una decima per te
E per Anchoes e per Sokonopis, sacratissimi dei, al tuo banchetto.
O portatrice di preghiere.
Iside nerovestita, la misericordiosa,
E voi grandi dei che condividete il tempio con lei. Mandami Paean. o guaritrice di ogni male.
(canto di lode a Iside scrino da Isidoro che fu un adoratore della dea a Madinet Madi, nella grande oasi del Fayoum a sud dell'attuale Cairo, ali'incirca nel primo secolo
a.C. L'originale dell'inno venne incìso su pietre del tempio, diventando un modello di fede per coloro
che accedevano al sacro recìnto.)